PARLAMI DI TE
Terra e cielo, stazioni, treni e mongolfiere, vita e sogno, imparare a lasciare, imparare a tornare.
di Erina Amari
È una domenica di pioggia, alla stazione ferroviaria, e sono ribaltata in una realtà dal sapore antico: si avvicina, lento, il treno a vapore, tra fischi, sibili e sbuffi bianchi.
Un’atmosfera nuova. Sono immersa nel fascino del viaggio nelle carrozze d’epoca, e penso a straordinari paesaggi, che sfileranno dai finestrini.
Si viaggia a bassa velocità, con il treno a vapore: 150 anni, compiuti oggi, dalla linea ferroviaria di Perugia.
Stazioni, fulcri di emozioni
Naturale soffermarsi sulle persone che mi circondano. Osservo il saluto che si scambiano con i cari, che li accompagnano ai binari. Immagino le vite che si celano dietro quei volti e quei saluti: vite di lavoratori e di studenti, che tornano a casa nel weekend, o magari se ne vanno, vite e relazioni sentimentali vissute a metà, vite da pendolari quotidiani.
I saluti, gli addii, la gioia, il pianto, la speranza... emozioni, nell’attesa di un treno.
“Se si abita vicino a una stazione, questo cambia completamente la vita. Si ha l’impressione di essere di passaggio. Niente è definitivo. Un giorno o l’altro, si sale su un treno”. (Patrick Modiano)
Una stessa sensazione, leggera e profonda, che ho provato alla vista di splendide mongolfiere, con quei colori che dipingono un cielo già di per sé perfetto.
Non ho mai volato in mongolfiera. Si dice che la Cappadocia sia il loro posto ideale. Si dice, anche, che pochi minuti lassù si facciano ricordare per molto tempo, negli anni a venire. Si dice che, lassú, il vento decida cose per noi.
Terra e cielo, stazioni e mongolfiere, vita e sogno, imparare a lasciare, imparare a tornare.
Teniamoceli stretti, i treni e le mongolfiere, teniamo tutto questo, entriamoci dentro.
Perché il sogno è vita, e la vita è sogno.
Erina
Photo by Erina Amari @erina_amari
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